La sepoltura nella storia
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Sepoltura, l’ultimo viaggio tra storia e cultura

Presso tutte le civiltà, la sepoltura assume un ruolo centrale nel momento dell’ultimo saluto al defunto. Letteralmente, il termine descrive l’atto di venire sepolti e, per estensione, la cerimonia funebre che accompagna la bara. Al giorno d’oggi, la sepoltura nel campo comune dei cimiteri varia in base ai regolamenti comunali e alla reale necessità di liberare terreni per far posto ad altri defunti. Nel cimitero di Adria, per esempio, i tempi della inumazione sono di 10 anni, mentre invece per quanto riguarda Rovigo si sale a 15 anni.

È inoltre tradizione consolidata quella di porre sopra la tomba un cippo di marmo riportante la foto e il nome. Un’usanza per ricordare la persona, mediante varie proposte artistiche nelle varie forme, dalla ceramica al bronzo. Ma facciamo un salto indietro nel tempo. Viaggiando nel tempo e nello spazio, scopriamo che le classiche lapidi e cofani funebri sono solo una parte della storia della sepoltura.

Tanti modi di separarsi dai cari

Oltre all’inumazione e alla tumulazione, esistono altre tecniche di sepoltura. Quelli che conosciamo, infatti, non sono gli unici modi per dare l’addio ai cari. Tra i più particolari ci sono, per esempio: 

  • la sepoltura in mare. Oltre a essere praticata, per necessità, dai marinai, è un costume tipico nelle Isole Salomone.
  • La sepoltura celeste è un’usanza poco conosciuta, praticata in Tibet. La tecnica prevede che il corpo venga scuoiato, smembrato con un’ascia ed esposto agli avvoltoi. Benché vi sia una motivazione religiosa, lo scopo è essenzialmente pratico, essendo il territorio roccioso e non adatto alla sepoltura. 
  • L’abbandono è una consuetudine in Africa e in Asia centrale. Come suggerisce il nome, il feretro viene abbandonato e, quindi, lasciato a disposizione degli animali selvatici che popolano quei luoghi.

La sepoltura nella storia

Il rito della sepoltura è antico quanto l’uomo. Viaggiando a ritroso nel tempo, il pensiero non può che andare alle piramidi egizie. Si tratta, infatti, dei luoghi di sepoltura scelti per ospitare i corpi mummificati dei faraoni: un monumentale cimitero. Non solo gli Egizi:

  • i Greci, per esempio, davano grande importanza alla sepoltura. Secondo le credenze, qualora un defunto non avesse avuto la possibilità di riceverla, era destinato a vagare al di fuori dell’Ade (il regno dei morti). 
  • Anche i Romani condividevano la stessa credenza. Nel tempo, poi, passarono dalla cremazione all’inumazione. 
  • Per gli Etruschi, invece, che usavano tumulare i cari, la tomba era una casa per la nuova vita oltre la morte. Non a caso, nelle necropoli sotterranee sono stati rinvenuti vari oggetti di uso comune. 

Il lungo addio (in due tempi) del Neolitico italiano

Durante il Neolitico, 7.000 anni fa, alcune popolazioni che abitavano l’Italia eseguivano un rito funebre molto complesso.
Dopo una pre-sepoltura, le ossa dei defunti venivano separate dalla carne e ri-sepolte in una grotta, insieme ad alcuni oggetti. La scoperta è stata fatta in seguito allo studio¹ sui resti scoperti nella Grotta Scaloria, a Manfredonia. Questo processo di seppellimento e riesumazione, con la separazione tra tessuti vivi e morti, sembra finalizzato all’elaborazione del lutto.
L’aspetto straordinario, per gli esperti, è che questo processo durava alcuni anni. Anche la scelta del luogo non sembra casuale. Le ossa all’interno della cava potevano, infatti, simboleggiare l’unione con la pietra, in un ciclo ideale di reincarnazione.

L’estumulazione della prima tomba

Ma, di preciso, quanto è antica la sepoltura? Per quanto riguarda la prima tomba conosciuta, bisogna tornare indietro di 78.000 anni. Quello scoperto nel 2013 in Kenya sudorientale è il primo esempio di corpo interrato in una fossa preparata a tale scopo. Si tratta della tomba di un bambino di due o tre anni.
La posizione del corpo fa dedurre che il corpo sia stato avvolto con cura in una specie di sudario. Anche per i cacciatori-raccoglitori dell’epoca, l’estremo saluto rappresentava un momento importantissimo.Allora come oggi si cercavano lo spazio e il tempo ideali per l’ultimo saluto. Coordinate di riferimento per affrontare il momento dell’addio. Legame prezioso tra ciò che finisce e ciò che resta vivo. Ai giorni nostri, per fortuna, possiamo contare su team di professionisti, come Onoranze Funebri Zanella. Nel difficile momento del lutto, l’avere al proprio fianco esperienza e professionalità è quanto mai fondamentale.

NOTE

¹ Fonte “Cleaning the dead: Neolithic ritual processing of human bone at Scaloria Cave, Italy” Università di Cambridge.

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