- La preparazione della salma, un rito che ricorre fin dall’antichità.
- L’importanza dell’ultimo saluto al caro defunto.
- Come viene preparata la salma per la veglia funebre.
- Tanatoestetica, la professione della cura del defunto.
- Vestizione, anche l’abito vuole la sua parte.
La preparazione del defunto nella storia
La sepoltura del defunto è una pratica che fin dall’alba della civiltà si veste di grande cura e rispetto profondo. In primis partendo dalla preparazione del corpo, oggi chiamata tanatoestetica, che ricopre un ruolo fondamentale del rituale funebre. Partendo dalle sepolture degli egizi, per cui il defunto continuava a vivere dopo la morte, cosa che li rendeva particolarmente sensibili alla preparazione della salma. Veri e propri rituali fatti di balsami e tecniche sviluppate negli anni per la conservazione della salma. La cura del defunto però è centrale anche nella storia della nostra penisola.
Gli Etruschi, ad esempio, avevano tombe costruite come vere e proprie case, dotate di abiti, ornamenti e oggetti d’uso quotidiano per la vita ultraterrena del defunto. Ricco era anche il corredo funebre dei Longobardi, che in alcuni casi comprendeva anche le spoglie del cavallo del caro estinto. In tempi più recenti, fino al secolo scorso, era prassi abbastanza comune mettere a disposizione del defunto delle monete. Questo perché nella tradizione cristiana, queste sarebbero servite per pagare il passaggio sul traghetto del fiume Giordano.
L’importanza dell’ultimo saluto
Come abbiamo visto la tanatoestetica, ossia la cura del defunto è una pratica antica, ma che ancora ai giorni nostri risponde a un’esigenza fondamentale dei familiari.
L’ultimo saluto è un momento che chiunque vorrebbe ricordare con l’immagine migliore possibile della persona scomparsa. Un estremo momento di raccoglimento e intimità che ci restituisse nella mimica del viso, ma anche nel vestiario, un ultimo ricordo del nostro caro in vita, con la sua personalità e tutti quegli aspetti fisici e caratteriali che custodiremo per sempre con noi, nei nostri ricordi.
In generale restituire un’ultima immagine del caro scomparso che sia serena e composta è davvero importante, specialmente in caso di incidenti o di lunghe malattie. Non è però impresa sempre facile. Per poterci riuscire infatti bisogna essere meticolosi, senza lasciare nulla al caso. Affidarsi poi ai consigli di chi gli era vicino può essere un aiuto importante per realizzare al meglio questo passaggio cruciale.
Come viene preparata la salma
La preparazione della salma rappresenta un delicato passaggio, che richiede esperienza e una gran dose di conoscenza degli strumenti adatti allo scopo. Per questo deve essere svolto da professionisti con abilità specifiche.
La tanatoestetica, ossia la pratica della preparazione del defunto, prevede due momenti principali:
- la composizione del corpo, che prevede la pulizia della salma e la manipolazione del defunto, oltre a un vero e proprio “trucco” per rendere il più presentabile possibile la salma.
- La vestizione del defunto, che tecnicamente viene detto avvolgere il corpo. Questo passaggio viene fatto rispondendo alle indicazioni dei cari circa la scelta degli abiti.
Due momenti distinti e fondamentali, la cui funzione è anche quella di cercare di alleviare il dolore dei cari del defunto.
L’importanza della tanatoestetica
L’aspetto esteriore nella pratica della tanatoestetica è, ovviamente, fondamentale. Come già detto l’obiettivo è quello di raggiungere un risultato il più vicino possibile all’idea di un sonno sereno e profondo, che risulti composto, suscitando nelle persone quel senso di sollievo dal dolore della perdita. Prima di tutto l’attenzione rigorosa alla pulizia e soprattutto all’igiene, con il professionista di Zanella che segue un rigido protocollo di vestizione, prima di partire con la disamina preliminare e la disinfezione e pulizia della salma. Si passa poi al vero e proprio trucco del defunto, che serve a mascherare eventuali segni visibili sulla pelle e sul viso, le parti del corpo che rimarranno scoperte in occasione della veglia. L’obiettivo è quello di cancellare qualsiasi segno della morte dal viso del caro estinto, operazione che non sempre risulta semplice. Spesso, infatti, la salma presenta lividi, ecchimosi o ferite, specialmente in caso di incidenti o lunghe malattie. La bravura del professionista è proprio quella di riuscire ad aggirare questo problema, donando ai familiari attraverso il suo meticoloso lavoro, un momento di addio sereno.
Anche l’abito fa la sua parte
Infine si passa all’ultimo passo, ossia alla vestizione del defunto. Si tratta di un momento molto particolare e carico di significato. Non si tratta, infatti, solo di una mera vestizione della salma e di un atto preparatorio in vista del funerale o del commiato. È, a ben vedere, un passaggio di consegne, in cui si affida la persona amata all’eternità. La scelta dei vestiti e degli accessori che accompagneranno il caro nell’ultimo viaggio solitamente viene affidato alla famiglia, che viene sempre aiutata e supportata dai professionisti di Zanella. Attraverso poi delle tecniche apposite, viene effettuato quello che in gergo si dice avvolgere il defunto, ricoprendolo con gli abiti decisi insieme ai familiari. Si tratta di un altro passaggio molto importante per i familiari, cui risulta fondamentale il supporto e l’esperienza di professionisti di Zanella.