La grande musica sacra, per condurre il caro scomparso verso l’ultimo viaggio. Tra i vari servizi che offriamo ai nostri clienti, c’è anche quello dell’accompagnamento musicale durante la cerimonia funebre. Grazie ad un esperto maestro d’organo, è possibile alleviare il dolore del momento dell’addio, grazie ai grandi compositori del passato.
Palestrina, Mozart e Schönberg: la musica dei grandi maestri
Il servizio di accompagnamento musicale parte dalla professionalità del maestro d’organo Mattia Tessarin. «Sono diplomato in organo e composizione organistica – racconta -, e mi occupo di tutta la parte legata alle celebrazioni liturgiche. Si tratta delle messe festive, più matrimoni e funerali, nei quali mi occupo dell’accompagnamento musicale». Non si tratta di melodie qualsiasi, ma di un repertorio che va ad attingere dai grandi compositori del passato. «La musica la scelgo io – prosegue Tessarin -, in un alveo principalmente liturgico, che va da composizioni del Cinquecento fino al tardo Ottocento. Da Palestrina a Bach, da Mozart a Schönberg. Oltre ad accompagnare il rito musicalmente, mi occupo anche del lato canoro. Non sono certo Pavarotti, ma ho quel minimo di voce intonata: me la suono e me la canto, insomma!».
Accompagnamento musicale, un servizio inedito per tutti
La novità dell’Agenzia Funebre Zanella riguarda principalmente l’universalità del servizio. L’obiettivo, infatti, è quello di offrire a tutti i clienti l’accompagnamento musicale. «Siamo gli unici a mettere a disposizione questo servizio nella zona – prosegue Tessarin -, e soprattutto a proporlo a tutti i clienti. È una cosa a cui Zanella tiene molto, che tutte le persone possano beneficiare dell’apporto della musica sacra in un momento così delicato». Un servizio inedito insomma, esportato al di fuori dei confini provinciali. «Lavorando per la curia come organista liturgico – spiega -, la maggioranza dei sacerdoti conosce il mio repertorio, e mi lascia l’iniziativa. Diverso invece quando ho a che fare con realtà dove non sono conosciuto, dove spesso il sacerdote mi chiede un programma. Anche se solitamente come detto si fidano, lasciandomi fare».
La musica sacra come cura al dolore
L’accompagnamento musicale nella cerimonia funebre ha una doppia funzione. Se da un lato le grandi composizioni riescono a conferire solennità al momento, dall’altro possono alleviare l’angoscia. Sono tanti i clienti che tornano per ringraziare del servizio, e questo accade principalmente per le proprietà taumaturgiche della musica. «Un’ora di un rito accompagnato musicalmente non toglie sicuramente il dolore – le parole di Tessarin -, ma se non altro lo allieva. La musica, infatti, è in grado di creare il giusto clima per quel momento difficile. Il merito non è sicuramente mio, ma dei grandi compositori, gente che aveva una grande profondità musicale. Riproporre le loro opere in un ambito triste e mesto alleggerisce sicuramente lo sconforto per la perdita».
Dagli Etruschi al requiem, la storia dell’accompagnamento musicale nei funerali
Il rito dell’accompagnamento musicale al delicato momento dell’addio ha radici molto antiche. In passato, ciò avveniva specialmente durante il corteo funebre, ad esempio:
- Greci ed Etruschi erano soliti suonare il flauto e la cetra durante il corteo che accompagnava il defunto;
- presso i Romani, il funerale prevedeva la presenza di musici in apertura della processione. Per l’occasione veniva suonato il lituus, una particolare tromba, adatta alle circostanze per il suono lieve.
Nel seicento nacquero le marce funebri, utilizzate soprattutto per le scomparse dei sovrani. Da citare, infine, il requiem, la composizione musicale che utilizza i testi della liturgia cattolica in occasione delle esequie. Celebri, in questo caso, la Messa di requiem in re minore di Mozart e la Messa di requiem di Verdi.